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Architetture moderne in monumenti millenari: l'enigma dei pozzi sacri (Seconda parte)

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Tra i monumenti atavici della Sardegna i Pozzi sacri sono tra i più affascinanti e ricchi di mistero. La loro architettura è sorprendente per l’epoca in cui sono stati realizzati, quella dell’età del bronzo. Risalgono a migliaia di anni fa ma, per certi versi, presentano connotazioni moderne. Dedicati al culto delle acque erano ubicati in importanti luoghi sacri, dove le popolazioni si riunivano per onorare il proprio culto.

Sono diffusi in tutto il territorio dell'Isola degli shardana e ne sono stati catalogati più di 40 (a questi vanno sommate poi le fonti). Tra i più conosciuti e apprezzati quello di Santa Cristina a Paulilatino, quello di Santa Vittoria a Serri, Predio Canopoli a Perfugas e Funtana Coberta a Ballao. Ma anche Is Pirois di Villaputzu, Sa Testa di Olbia e Santa Anastasia di Sardara.

Al loro interno o nelle vicinanze sono stati ritrovati innumerevoli ex voto, costituiti da figurine di bronzo, monili e altro offerti dai fedeli. Rappresentano importantissime testimonianze artistiche della civiltà nuragica attualmente esposte nei musei sardi e di tutto il mondo.

Ma perché sono stati costruiti? Che significato ha la loro forma? Perché alcuni sembrano più avanzati di altri? Quali tipi di rituale vi si celebravano? Che legame ha il pozzo con la Dea madre? Quanto erano importanti per la comunità? Sono anche osservatori astronomici? E quali sono i più belli?
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