Vittorio Sgarbi: "La censura nell'arte? Perché spero che continui. Sanremo? Tutti via, tranne uno"
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“Se anche Giacomo Leopardi cadesse vittima della cancel culture? Polemicamente potrei dire che lo è già stato, visto che la stessa Regione Marche alla Bit di Milano ha esposto un taccuino di Leopardi che consisteva in due pagine bianche. Insomma “la censura” a Leopardi l’ha già fatta la stessa Regione. Per il resto, per ciò che ricordo della sua opera, non mi sembra che ci siano delle ragioni così evidenti per cadere nel “politicamente scorretto”, se non la pulsione al suicidio. Ma non so se anche il suicidio sia stato vietato dalla cancel culture”. La sferzante ironia di Vittorio Sgarbi si abbatte sull’ostracismo, quanto mai chirurgico, che ha appena “cancellato” parole considerate “razziste” dai romanzi di Agatha Christie, dopo che la stessa sorte era toccata alle opere di altri due monumenti letterari come Roald Dahl e Ian Fleming. Per non parlare dei classici Disney e di capolavori come “Via col Vento”. Il sottosegretario alla Cultura è all’inaugurazione della mostra “Le Marche, L’unità delle molteplicità” che dal 29 marzo al 28 maggio a Palazzo Poli di Roma racconterà ciò che ha reso grande questa Regione in campo artistico, culturale e artigianale.