La Fede e i suoi misteri: Bellocchio si candida alla Palma e Fabrizio Gifuni stavolta è sublime

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Talvolta i grandi attori non vanno forzatamente esplorati, vanno semmai capiti, ammirati, ed è grazie a loro se il cinema, il teatro, l’arte in generale, sa essere migliore, accessibile. Fabrizio Gifuni fa parte di questa cerchia di nomi, perché riesce a dare voce a più voci, calibrando stile, talento, forza, impeto, grazia. Fresco vincitore del David di Donatello come miglior attore protagonista per Esterno Notte, dove è stato un Aldo Moro monumentale, adesso torna a essere ancora diretto (la terza volta) da Marco Bellocchio, in Rapito, primo film italiano passato in concorso all’ultimo Festival di Cannes, e che uscirà in sala dal 25 maggio, distribuito da 01 Distribution, liberamente ispirato a “Il caso Mortara” scritto da Daniele Scalise, edito per Mondadori.
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